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Poétique la precarietà dell’essere …

“La poesia di Pino Fazzari, prova della solitudine e forma dell’orizzonte”

I versi di Pino Fazzari sono uno specchio dove raccontarsi, quasi cercasse di motivare il proprio esistere agli altri, ma, come scriveva Rilke al giovane poeta Kappus: “Il vostro più intimo accadere è degno di tutto il vostro amore, a esso dovete in qualche maniera lavorare e non perdere troppo tempo e animo a chiarire la vostra posizione di fronte agli uomini”. Inizia così l’introduzione del prof. Francesco Adornato (Magnifico rettore dell’Università di Macerata) alla nuova silloge di poesie fresca di stampa, del cittanovese Pino Fazzari. Il ritorno del poeta dopo ben sedici anni dalla sua prima raccolta intitolata “Pensieri in forme di poesie”, molto atteso e non deluso da questa nuova raccolta dal titolo “Poétique – la precarietà dell’essere …” che si propone come una riflessione matura e consapevole sull’esistere umano, una sintonizzazione poetica sull’onda dei suoni della vita ma, ancor di più, sui silenzi, ora prolungati ora spezzati, dal suono della poesia. Una poesia da sempre considerata generosa e fedele compagna.

La presentazione nel quale è previsto anche un reading di poesie aperto al pubblico, si svolgerà sabato 31 marzo 2018 ore 10.30 presso “La VILLA”, centro di ricerca enogastronomico e culturale in via Vincenzo Zito n. 85/87 a Cittanova (RC).

Interverranno insieme all’autore, il sindaco di Cittanova dott. Francesco Cosentino, il prof. Francesco Adornato, il prof. Giuseppe Luccisano e il dott. Enzo Misiani.
L’iniziativa a cura dell’associazione culturale LYRIKS (Laboratorio Interdisciplinare di Ricerche Artistiche), in collaborazione con l’Accademia Libera Novi Albori e con il patrocinio del Comune di Cittanova, si inserisce nel programma del “Caffè Culturale Zito de Leonardis”, che ha già visto come prime attività, l’omaggio all’avv. Arturo Zito de Leonardis, la retrospettiva di pittura di Gigi Amato e la celebrazione per i 120 anni dalla nascita e i 50 anni dalla morte del poeta Alberto Cavaliere.

“Una raccolta (Carmen Ieracitano dalla quarta di copertina) che ha i toni suggestivi di un’evocazione sognante, di un freddo risveglio notturno, di un nostalgico ricordo in cui naufragare, dolcemente.” E sempre dall’introduzione, il prof. Francesco Adornato ci ricorda che, “se tra gli uomini (ed i poeti) non vi è armonia, molte notti e venti ed albe torneranno a solcare il nostro spazio più profondo e segreto, riconducendoci infine alla luce di un nuovo giorno.”

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